Gardens by the Bay

I Supertree del Silver Garden con sullo sfondo la serra Flower Dome

I Supertree del Silver Garden con sullo sfondo la serra Flower Dome

In questi giorni non ho potuto girare Singapore come speravo: gli impegni incombenti e alcune preoccupazioni hanno avuto la meglio sullo spirito da turista. Inoltre, nei pochi momenti liberi, il caldo asfissiante e la consapevolezza di avere poche cose nuove da vedere mi hanno fatto spesso desistere dall’uscire all’aperto, preferendo qualche passeggiata in grandi centri commerciali con una buona aria condizionata.

Supertree Grove: le strutture a forma di albero con la passeggiata panoramica

Supertree Grove: le strutture a forma di albero con la passeggiata panoramica

Però, fortunatamente, ci sono state delle eccezioni come quando sono andato a fare una passeggiata serale ai giardini Gardens by the Bay. L’attrazione principale di questo parco sono due immense serre che coprono una superficie totale di 2 ettari (poco meno di tre campi da calcio), dove la prima ricrea un clima mediterraneo, mentre la seconda una clima adatto alla vegetazione tropicale. Purtroppo l’ora tarda non mi ha permesso di entrare a visitarle, ma comunque non mi ha trattenuto dal fare una passeggiata nel Supertree Grove, ovvero un “boschetto” di strutture, alte tra i 25 ed i 50 metri, che ricordano nella forma degli strani alberi.

Supertree Grove in versione notturna

Supertree Grove in versione notturna

La fortuna è arrivata quando, nel mezzo della passeggiata, mi sono trovato in uno spettacolino di luci e suoni: il Garden Rhapsody. Le luci si sono spente, una voce ha annunciato l’inizio dello spettacolo suggerendo di mettersi comodi e rilassarsi, quindi sono partiti dei suoni della natura accompagnati da musiche a fare da sottofondo a giochi di colori e luci che illuminavano in colori diversi le varie strutture.

La cosa mi ha piacevolmente sorpreso in quanto del tutto inaspettata. L’anno scorso avevo già visitato questi giardini ma erano stati aperti al pubblico da poco, si poteva quindi notare che, nonostante fossero già un buon risultato, mancavano ancora un po’ di dettagli. Capitarci invece quasi per caso, notare che i piccoli dettagli sono stati sistemati e trovarsi nel mezzo di un bello spettacolo ha cambiato completamente la serata da quella che doveva essere solo una scusa per non stare chiuso in casa, ad una bella esperienza che spero di essere riuscito, almeno in parte, ad immortalare con un po’ di foto notturne che ho poi rielaborato in queste piccole animazioni.

Garden Rhapsody al Supertree Groove

Garden Rhapsody al Supertree Groove

Garden Rhapsody al Supertree Groove

Garden Rhapsody al Supertree Groove

Passerella sui Supertree

Passerella sui Supertree

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
— José Saramago, Viaggio in Portogallo

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